Fastidiosamente Utile

Pensare che anni addietro io abbia non solo pagato fior di euro per frequentare alcuni corsi, ma che addirittura credessi ciecamente a delle persone dalla comunicazione impeccabile, rivelatisi poi in realtà dei completi analfabeti funzionali, mi spezza il cuore e mi riempie di vergogna.

Sono stati forse gli errori più gravi mai compiuti nella mia vita. Ringrazio me stesso per essermi allontanato, per esser sempre stato curioso, per aver continuato a studiare e per aver messo continuamente tutto in dubbio.

Non erano una setta all’epoca, ma oggi sono sempre più un covo di ignoranti che spacciano fake news.

Credono che il 5G sia una specie di forno a microonde ma non sanno cosa siano in fisica la frequenza e l’ampiezza; tantomeno si chiedono cosa sia la potenza emessa. Ignorano che le radiofrequenze usate nelle telecomunicazioni non sono ionizzanti a differenza dei raggi solari.

Credono a medici radiati, per truffa, e li considerano martiri e vittime di complotto, su questo basano le loro folli decisioni sanitarie che mettono in pericolo i loro figli e la società intera.

Dicono di essere spaventati che il 5G modifichi il loro dna, e nel contempo credono che gli alberi possano fermarne il segnale, esattamente come se avessero paura di una pistola che non riuscisse a perforare un foglio di carta per stampanti; non riescono a capire che nel loro ragionamento perverso l’arma in questione non sarebbe che una semplice pistola ad acqua per bambini.

Per loro una scia di condensazione è “chimica”. Pensano che serva ad avvelenare, a caso per via dei venti, il popolo; senza pensare a tutti i metodi più semplici, logici ed economici che uno avrebbe per sparger veleno in modo mirato, senza scomodare migliaia di persone nell’ambito della aviazione. Ovviamente due chiacchiere esploratorie con meteorologo li metterebbero a tacere, ma per loro anche una biblioteca scientifica ha meno valore delle frasi scritte nei biscotti della fortuna.

Fantasmi ed alieni per queste persone sono la norma. In fondo, secondo loro, le prove per dimostrare qualcosa sono inutili, invece vogliono la prova contraria che dimostri loro che qualcosa non esista, per iniziare ad avere dubbi. Peccato che se tu credessi alle fate saresti tu a doverne mostrare le prove dell’esistenza, non io quelle di inesistenza.

La psicologia per questi individui è il nemico, ignorano persino la differenza tra uno psicologo, uno psicoterapeuta e uno psichiatra. Basano tutto sull’introspezione e negano i fatti oggettivi.

I medici nel loro mondo dei sogni avvelenano le persone per denaro, mentre le società che vendono acqua e zucchero a fior di euro sono la soluzione etica.

Dicono non ci sia nulla meglio delle cose naturali ma non si rendono conto che anche il veleno del cobra, le tossine del pesce palla ed i funghi velenosi sono tutte cose decisamente naturali.

Spiegano come sia facile cadere nell’errore creando delle credenze basate su riferimenti inventati e poi ne sono loro stessi l’esempio.

Sono sempre pronti ad appoggiare il complotto del momento per poi saltare sul successivo senza batter ciglio. Non sanno guardarsi indietro e vedere gli errori, perché il bias di memoria è per queste persone la norma. La loro percezione falsata li rende sordi e ciechi a qualsiasi critica.

Sono un gruppo virtuale che si fa forza l’un l’altro, polarizzando le loro idee oltre ogni logica.

Credono che il Covid19 non esista, che sia una semplice influenza, vogliono uscire e far casino, pensano che il governo abbia un qualche guadagno nel mantenere la quarantena. Sono semplicemente, e senza alcun dubbio, la stupidità fatta persona.

Se qualcuno volesse controbattere, in tono scientifici, io sono qui. Pronto a dimostrare i vostri errori, perché anche io ne ho commessi molti. Fatemi sapere quando. Vi affronterò con piacere qui sul mio blog o meglio ancora in diretta video su Facebook o Instagram, niente leoni da tastiera.

Niente shitstorm senza senso; voi proponete una delle vostre tesi insensate, io vi troverò le prove che la smentiscono. Se voi non sapete fare una ricerca che non coinvolga riviste predatorie, state tranquilli vi porterò io le fonti scientifiche, e magari ve le leggerò tutte ad alta voce, spiegandovele, perché potreste non avere confidenza con i termini delle vere pubblicazioni scientifiche.

Ve lo dico in modo chiaro e tondo, sono fastidiosamente utile, vi lascerò davanti lo schermo a leccarvi le ferite ma con la consapevolezza di aver sbagliato. Vi darò la possibilità di prendere una strada diversa, anzi, scusate mi correggo, non sarò io darvi la possibilità, ve la prenderete voi, quando davanti ai fatti capirete quanto siate, al momento, delle armi pericolose sia per la mente che per il corpo, di voi stessi ma sopratutto delle persone intorno a voi.

Fate girare la voce anche a tutti i complottisti, che siano terrapiattisti o aprituttisti, che siano novax o anti5g, qualsiasi fake news può essere smentita, vediamo con che coraggio tenterete di ignorare la realtà dei fatti. Soprattutto vediamo se avrete il coraggio di sparare idiozie in pubblico, in diretta davanti a qualcuno con una preparazione scientifica discreta.

Pensandoci c’è una soluzione alternativa: cancellate tutti i post di disinformazione e rimettetevi a studiare.

Parole in Treno

Forse molti di voi non sanno esattamente quali siano le mie passioni o le mie attività professionali, magari c’è chi mi conosce come consulente informatico, chi come sviluppatore di database in Filemaker, chi come insegnante di tecniche di apprendimento, chi come mentalista o prestigiatore, in pochi in realtà sanno che sono tutto questo e anche qualcos’altro. Ho una salute decisamente non buona, ma una testa che funziona anche troppo, per questi motivi niente sport fisici ma tanti “esercizi” mentali.

Magari girando sui miei social e qui nel mio sito avrete letto ciò che scrivo, tra poesie, haiku, e prose di vario genere, dal romantico al politico, con molte sfumature nel mezzo.

Ma una cosa che devo decisamente mettere ora in primo piano è la mia passione/attività per la magia. No, non ho ripreso i tarocchi, parlo di illusionismo.

Dopo aver imparato decine e decine di effetti vari, ho scoperto, rivisto, modificato ed ampliato un antico metodo che ora è diventato un effetto che si avvicina alla lettura del pensiero. Il nome che ho dato a questo effetto di mentalismo è Parole in Treno, e scoprirete il motivo di tale nome solamente se lo acquisterete. Perché sì, dopo mesi di cambiamenti, modifiche e ritocchi, dallo scorso 4 dicembre è in vendita su Hyde Store.

Vi invito a vedere alcuni video con le performance, magari potrebbero piacervi, forse addirittura stupirvi.

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Quando festeggeremo la parità?

Parità di diritti? È forse qualcosa di tanto strano?
In una democrazia mi sembra sia la base.

Uno stipendio equo a parità di competenze?
Dovrebbe essere semplicemente la norma.

Finché non si smetterà di discriminare per il genere, fin quando ci sarà ancora uno sguardo, un gesto o una parola che tenti di sminuire una persona, solo perché creduta appartenete del fantomatico “sesso debole”, sarà essenziale festeggiare nella Giornata Internazionale della Donna tutti i passi avanti che la società ha già compiuto, ricordando che c’è ancora strada da fare, per superare ogni forma di discriminazione che sia basata su sesso, genere, religione o colore, per eliminare la violenza ovunque si mostri, che sia per le strade o celata tra le mura domestiche.

È qualcosa di fattibile solo se affrontato da tutti, donne e uomini, di qualsiasi genere o preferenza, insieme, senza distinzioni.

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Percorsi

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Ho sempre creduto che lo scopo ultimo della vita fosse la felicità, la voglia di esser felici in un modo non egoistico ma in perfetta sintonia con il prossimo, quella felicità capace di rendere il mondo migliore.

Le vie per raggiungerla possono essere tante, varie per lunghezza e percorso, ma ciò che conta nel cammino è il paesaggio da ammirare ed il supporto reciproco di chi ci affianca.

Vi è la possibilità che di punto in bianco si decida di cambiare strada, la meta resterà la stessa, ma forse cambieranno i compagni di viaggio o il panorama.

Magari alcuni riusciranno a proseguire grazie ad una musa ispiratrice, e nel loro gioire creeranno un sentiero per altri a seguire, altri invece andranno dritti a testa bassa, forse con un sorriso forzato e senza una direzione precisa.

La verità è che se anche ognuno credesse di avere una strada diversa, in realtà siamo tutti rivolti nella stessa direzione; anche noi due.

Basterebbe, solo per un attimo, voltare il capo per guardarti, fissarti negli occhi e proseguire mano nella mano, per sapere che non siamo e non saremo mai soli, fino a raggiungere, felicemente insieme, la meta.

Ritrovarsi

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Mentre ritrovo quello che non sapevo di aver perduto,
penso a cosa io abbia perso, pur senza averlo mai avuto.

Ricordo, come sabbia nella clessidra, chi è scivolato via dalla mia vita.
Scoprendo poi chi ne fa parte ora, con grande sorpresa e gioia infinita.

Non piango per quello che non ho, che non so di aver mai desiderato,
tuttavia sorrido per ogni sogno, anche se non ancora realizzato.

Aspettando ciò che è trascorso e da molto tempo ormai passato,
mi accingo a ripercorrere un futuro, che ho già vissuto e dimenticato.

In un’altra vita, forse, c’è stato un tempo, in cui nulla d’importante si sia smarrito,
ma qui ed ora sono pronto a ritrovare anche quel qualcosa che non è mai esistito.

In un niente che era tutto, in un’assenza mai compresa,
guardo avanti ricordando, che non sono qui in attesa.

Nelle favole e nelle illusioni, non cerco più la verità,
paziente avanzo con fiducia, sicuro oltre ogni asperità.

Ti ritrovo nei miei pensieri, presente, splendida, come sei sempre stata.
Anche un‘ora con te è importante e non potrà mai essere dimenticata.

Scusami per qualsiasi dolore io possa averti mai procurato,
non aspetterei mai un domani per porgerti la pace nella mano.
Adoro della tua anima anche il colore, che nel tempo si è sempre preservato.
Sorridimi, perdonami e abbracciami; ti voglio bene, ti ringrazio e ti amo.

Una Risposta Semplice

Se qualcuno mi chiedesse come sistemare l’Italia la mia risposta sarebbe composta semplicemente da due parole:
Infrastrutture e Ricerca.

Per rimettere in funzione i servizi e per garantire che questi migliorino serve investire nelle Infrastrutture, tutto il resto si basa su questo; non vale la pena spendere denaro extra in null’altro, poiché le altre spese essenziali, quali previdenza, sanità ed istruzione, gioverebbero da tali migliorie. Strade, marciapiedi, rete idrica, fognature, collegamenti telematici, edifici e strutture dei comuni…

Poi la ricerca permetterebbe di avere brevetti italiani, spostare le risorse cognitive di nuovo nel nostro paese e poter vendere all’estero, non solo i nostri prodotti gastronomici o il nostro sottovalutato turismo artistico e storico, ma anche progetti, idee e progresso. Oltre a permettere un miglioramento della didattica e degli sbocchi professionali legati alle facoltà scientifiche.

Esempi pratici: rimetti a posto le strade e magicamente il traffico diminuirà, aumenta i controlli in strada, soprattutto riguardo i parcheggi folli, ed otterrai più fondi per mantenere in buono stato il manto stradale e le fognature, stesso dicasi per lo smaltimento rifiuti ed i trasporti pubblici; crea una commissione che studi un piano didattico per insegnare metodologie di apprendimento, quali la lettura semantica e le tecniche di memorizzazione e ripasso, e magicamente gli studenti avranno più mezzi per apprezzare i contenuti ottenendo risultati migliori, il che porterebbe ad una maggior livello di istruzione ed un drastico calo dell’analfabetismo funzionale.

Però chi decide come usare i fondi pubblici pensa alle apparenze, ai festival del cinema, alle gare sportive, ai fiori sulla Cristoforo Colombo, e mai alle reali priorità, così mentre si sperpera nel superfluo le infrastrutture cedono sotto il peso del disinteresse e la ricerca fugge all’estero.

Quella strana cosa chiamata amicizia…

Sono un tipo un solitario eppur sociale, diciamo che durante un evento mi metterei in disparte e passerei inosservato, per quanto una persona alta 1,95 possa esserlo, senza però sembrare completamente asociale; inizierei a parlare con qualcuno per trovarmi, dopo qualche ora, al centro dell’attenzione, magari con più della metà delle persone che ascoltano le mie storie. Si potrebbe dire che sono un saggio ed eccentrico eremita a cui piace in alcuni casi socializzare e per questa mia indole considero l’amicizia qualcosa di veramente speciale.

Proprio perché passo molto tempo da solo con la mia mente, nelle notti insonni o nel traffico di Roma, a pensare, leggere e scrivere, reputo il rapporto con gli altri qualcosa di elevato e prezioso nella mia scala delle priorità; gli amici importanti che ho sono pochi rispetto alla media, i conoscenti con cui ho rapporti amichevoli invece sono una marea e forse più. Cosa distingue gli uni dagli altri? Proprio quel concetto socialmente poco definito che chiamiamo amicizia.

Per convenzione riteniamo amici persone con cui abbiamo compatibilità di interessi, simpatia e fiducia reciproca, potremmo dire che queste sono le basi standard. Però ovviamente abbiamo persone con cui questa “amicizia” assume un significato diverso.

In molti dicono che distanza e tempo danneggiano i legami, ma questo è vero solo per i più basilari, queste “difficoltà” sono ininfluenti per le amicizie più “profonde”, perché si suppone che ad un certo livello la comprensione e la fiducia reciproca siano tali da non necessitare più conferme ulteriori.

Personalmente ho dei grandi amici a svariate centinaia di km da dove abito e che magari non sento per settimane, eppure sappiamo di essere presenti, anche solo nei pensieri, nella vita dell’altro.

Vediamo di capire come è composta un’amicizia profonda. Innanzitutto non ne esiste una versione universale, gli ingredienti sono sempre differenti e cambiamo sia a seconda del contesto culturale ma anche per le singole persone: a volte conta più la sintonia, a volte il divertimento; nel mio caso è composta da valori che variano molto, dalla complicità e l’empatia fino all’intelligenza e la curiosità.

Poi c’è una leggenda che riguarda il rapporto tra uomini e donne, sul fatto che non possano essere amici; scusatemi se per me è una solo leggenda, perché il punto della situazione non è assolutamente legato all’amicizia vera. Mi spiego meglio: l’amicizia trascende completamente età e sesso, perché semplicemente, seppur a vari livelli, è la base su cui sorgono tutte le altre relazioni sociali interpersonali. Le altre sono solo avventure o incontri, più o meno divertenti ma senza futuro.

Una coppia appena innamorata, così come degli sposi che vivono insieme da 50 anni, potranno avere una sana e duratura relazione amorosa solo se questa verrà costruita sull’amicizia, o per meglio dire, sui valori che appartengono alla loro amicizia “profonda” quella personale e privata; per questo motivo vi dico che , uomini e donne possono essere assolutamente amici, ciò che deve essere preso in considerazione ed esaminato sono invece le eventuali infatuazioni non reciproche o l’interesse passionale e sessuale che non si basano sull’amicizia, e che quindi non poggiano su fondamenta solide per poter costruire una relazione di coppia che sia stabile, felice e duratura.

Qualcuno potrebbe obiettare che alcune coppie sono nate da un colpo di fulmine senza che si fossero mai incontrate prima, non nego certo che l’attrazione fisica non sia importante, ma ritengo che in quei casi si sia sviluppata rapidamente quella base di amicizia che ha poi reso possibile trasformare un impulso sessuale in una relazione stabile e completa. Personalmente conosco diverse coppie felicemente sposate con figli che per anni sono stati semplici amici con varie relazioni separate, per poi costruire su quella struttura imponente che era la loro amicizia qualcosa più profondo, intimo e personale.

In alcune lingue, come l’inglese ad esempio, i nostri “ti voglio bene” e “ti amo” sono unificati in un generico “I love you”, la nostra origine latina ci semplifica questa comunicazione di sentimenti, ma allo stesso tempo ci spinge a separare i rapporti amichevoli e quelli amorosi. Per dirla in breve noi amiamo i nostri amici. Non ci sarà ovviamente quella componente sessuale ma non pensiate che i sentimenti di affetto che si nutrono per gli amici veri non siano una forma di amore. Magari non diremo spesso “ti voglio bene” agli amici e nelle relazioni di coppia i “ti amo” a volte mancheranno o saranno detti per abitudine, eppure vi chiedo di esaminare i vostri rapporti sociali con chi sia davvero importante e vicino a voi, così che possiate rendervi conto che amicizia e amore possono, no mi correggo, devono viaggiare di pari passo, mano nella mano. Se poi l’interesse reciproco e l’intimità si aggiungeranno a questa base allora, e solo allora, si potrà essere oltre che amici anche una coppia.

Due parole sugli amici di plastica su Facebook e sui vari social, impensabile che siano qualcosa di reale, loro sono una foto e qualche like, non abbiamo idea di chi siano o facciano in realtà; per un’amico vero invece vi fareste in quattro, vi trovereste a fare i salti mortali, gli stessi che fareste senza indugio per il vostro partner.

In fondo la vita é più semplice di quanto appaia quando si parla di relazioni, buona parte della confusione, dell’incomprensione e dell’infelicità si potrebbe evitare comprendendo cosa sia per voi l’amicizia, senza entrare nel panico delle emozioni, dei se, dei ma e dei forse.

Tu che mi leggi magari non mi conosci, forse non hai idea di chi io sia, potresti non essere ancora mio amico, forse non lo sarai mai, quello che però voglio comunicarti é di comprendere quanta confusione possa essere eliminata e quanto possano migliorare le relazioni basandosi sulle fondamenta dell’amicizia. Come fare? Parlandone con chi è per noi importante.

Se invece sei un mio amico allora ti saluto con un sincero e sentito “Ti voglio bene”!

Per chi c’è.

Per chi è lì al tuo fianco senza che tu te ne accorga, per chi dai per scontato, per quelle persone che ti mancheranno solo quando non saranno più con te.

Per chi incontri ogni giorno senza che ti noti, per chi viene frainteso e ferito dal silenzio, per chi saluta sapendo che non avrà risposta.

Per chi non sa più chi sia, per chi si tormenta per nulla e per chi tira avanti sommerso dal tutto, per chi cerca la propria identità negli altri senza capire che siamo tutti diversi.

Per chi si odia senza motivo e per chi si ama alla follia, per chi non cerca eppure trova e per chi desidera ma non è mai esaudito, per chi non si ferma mai e per chi si riposa troppo.

Non importa quale sia la tua religione o la tua fede politica, quale sia il tuo sesso o il tuo colore, chiunque tu sia, per te auguro tra ogni cosa la più semplice e la più importante, che tu sia felice, semplicemente.

Forse sei proprio qui accanto a me ma non te l’ho mai detto: ti voglio bene, sii felice!

Per chi non c’è.

Per chi ora non è lì con te, perché forse ti sei allontanato, perché magari non ne hai capito il valore e l’importanza o forse perché per mancanza di coraggio non hai mai detto ciò che sarebbe stato necessario.

Per chi ancora non è lì con te, perché forse hai smesso di cercare, perché magari hai chiuso gli occhi per non guardare, o forse hai deciso che non hai più tempo, senza capire che per trovare non basta solamente aspettare.

Per chi non sarà mai più lì con te, perché ormai è perso e non potrà più tornare.

Per te che non sei con chi per te è importante: se puoi chiedi scusa e perdona, se puoi chiama e fatti sentire, e se non puoi fare nulla di ciò, non smettere mai di ricordare; tieni i momenti felici stretti al cuore.

Tu che hai perso o che non hai ancora trovato, per te che leggi, sappi che ti capisco e ti voglio bene, e ricorda che altre persone si preoccupano e si interessano a te, anche se non le vedi o non le senti, forse addirittura anche se ancora non le conosci.

La mediocrità non è uguale per tutti

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Una maratona mediocre per un atleta olimpico può essere forse paragonata ad una maratona mediocre di chi passa la vita con il telecomando in mano, sdraiato sul divano?

Ovviamente no. Non siamo uguali, uno non vale uno, mi spiace perché sarebbe splendido se le capacità ed il valore di ognuno fossero pari; purtroppo anche se abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, non possiamo e non dobbiamo dimenticare che le nostre prestazioni, conoscenze e capacità non si equivalgono.

Eppure spesso si assegnano ruoli professionali a chi ha competenze del tutto inadatte, pensando che possa imparare le nuove mansioni. Se è vero che con più meno facilità potrà apprendere sempre qualcosa di nuovo, resterà una realtà inoppugnabile che impedire di usare i propri talenti sia per una persona solamente una semplice cattiveria. Magari non un vero atto malvagio, ma in ogni caso un atto non funzionale e sicuramente poco saggio.

Il mio vecchio maestro spirituale disse che un portiere di una squadra di calcio non deve allenarsi a dribblare e tirare rigori, al contrario dovrebbe migliorare le sue doti nelle parate.

Allo stesso modo richieste di aiuto o informazioni, raramente saranno mirate ed utili; in particolare spesso ci si affida a persone competenti in campi di differenti, ma più vicine socialmente, invece che interpellare professionisti del settore.

Ed è questa una delle principali ragioni a monte della disinformazione, opinioni infondate a cui si da credito, riportandole poi ad altri soggetti dandole ancora più peso. Se poi finiscono scritte in post su Facebook con qualche “mi piace” sotto magari diventano addirittura virali.

Si parte da una domanda posta alla persona sbagliata, e si giunge a volte fino ad un dogma.

Quanto è svilente pensare che esistano ancora persone nel 2018 che credano che la terra sia piatta, che il sole giri intorno alla terra, che in ogni dove si nasconda un complotto, che esistano i rettiliani o che i vaccini non salvino le persone… ecco il risultato di non informarsi correttamente, di non fidarsi di persone esperte e competenti.

Perché se come esseri umano siamo sì tutti uguali, dobbiamo sempre ricordare che per nozioni, abilità e capacità siamo tutti diversi.

Attenzione a slogan poco ispirati che nascono una bugia enorme, impariamo a dare il giusto valore ai comportamenti e le competenze delle persone.

Ciò che ci distingue è la somma di capacità, etica ed esperienza, e questa diversità è la nostra vera forza.

 

In qualche angolo del mondo…

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Una donna che sia come il cubo di Rubik, sofisticata e complessa, eppur semplice se compresa; spesso diversa all’apparenza ma mai incoerente nei sentimenti.

Una donna forse strana per molti ma semplicemente splendida per chi potrà conoscerla realmente. Un po’ zen ed un po’ alla moda. Con la voglia di parlare, apprezzando il silenzio.

Che sappia offrire aiuto senza dimenticare di accettarlo. Che sia bella oltre ogni limite, ma non della scontata bellezza oggettiva, che sia bella anche solo agli occhi di chi non vede che lei.

Che abbia uno sguardo che possa illuminare la giornata ed un sorriso che sappia guarire i cuori. Una donna che non sarà mai perfetta ma mi permetterà di considerarla tale.

Che sappia farsi rispettare e che non abbia timore nel proporre le proprie alternative. Che sia contenta di essere moglie e fidanzata, donna e ragazza anche allo stesso tempo.

Che non cerchi litigi per far pace, ma cerchi la pace per essere felice. Che sappia cosa siano la compassione, la virtù e la saggezza. Che non abbia paura di essere amata.

Una donna che non credo di aver ancora trovato, ma non smetterò di cercarla, perché magari un giorno, all’improvviso, potrò incontrarla.

La libertà ci porterà all’estinzione

È il veleno della mente più potente che esista, cancella e sovrascrive ogni tipo di ragionamento, falsa la percezione della realtà stessa; è un’idea folle che sarà la nostra distruzione.

La libertà.

Mascherata da virtù, inneggiata come ambizione pura ed assoluta, è purtroppo l’inganno più grande mai esistito.

Tutti i mali del mondo nascono dalla libertà, forse qualcuno potrebbe obiettare che quasi ogni azione si generi dalla libertà ma tutto ciò è formalmente inesatto.

Qualcosa di buono in senso assoluto può sí nascere liberamente ma al contempo deve seguire delle regole sociali e culturali che lo renderanno utile e positivo alla collettività.

Ma ti sfido a pensare a qualcosa di pessimo creato dall’uomo: dal nazismo alla schiavitù, dal terrorismo alla guerra.

Tutte queste atrocità nascono dalla libera idea di uno o più leader che esercitando la loro libertà, senza vincoli di regole morali e culturali condivise, dando vita a quello che potremmo chiamare semplicemente malvagità.

Vuoi avere libertà di scelta? Attento, perché se sei vivo oggi e se in particolare vivi in un mondo pieno di comfort è grazie più che altro a leggi e regole. Altro che pura libertà.

La libertà di scelta vaccinale ad esempio è un esempio di follia collettiva e stupidità estrema. Chiunque tu sia NON sei libero di interpretare i dati come ti pare, NO, devi seguire il metodo scientifico che ad oggi ha salvato miliardi di persone!

Pensa agli incidenti stradali, molti avvengono perché la gente “liberamente” infrange il codice della strada e invade corsie o non si ferma al semaforo.

Vuoi agire da uomo libero e fare quello che desideri senza rispettare le regole? Bene, ne pagherai il prezzo.

Ma ahimè non lo pagherai solo tu, perché troppo spesso la libertà miete vittime anche a distanza. Non esaurisce il suo potenziale distruttivo nella mediocrità del singolo ma spesso si ripercuote su chi ha la sventura di essere nel momento e luogo sbagliato, che si tratti di incidenti, contagi o attentati.

La libertà senza regole è il male assoluto, la giustificazione della stupidità, ed il veleno più dolce che la mente possa concepire.

E ricorda che ti sentirai veramente libero, probabilmente, solo quando sarai capace di esercitare la capacità di scelta nel rispetto di regole e leggi senza sentirti per questo limitato; perché saprai che liberamente hai scelto di essere in linea con chi ti circonda, senza azioni stupide o pericolose.

Pensa a tutti gli errori che hai commesso in nome della libertà, e poi rifletti su come potrai essere da oggi una persona migliore.

Opinioni vs Realtà

Robot e Umano si incontrano…

Robot: “Ciao, 1+1= 10”

Umano: “Ehm, no! 1+1=2”

Robot: “Guarda, secondo me il risultato è 10, non ci sono dubbi!”

L’Umano si informa e poi chiede al Robot: “Ma tu conti in binario?”

Robot: “Sì certo, perché tu no?”

Risponde l’Umano: “No, dalle mie parti si conta in decimale, ma ho capito il tuo modo di contare..”

Robot sorridendo: “Chiaro, non ci avevo pensato, abbiamo ragione entrambi perché contiamo con due sistemi differenti, tu in base umana, io in potenze di 2 come ogni sistema informatico.”

Si avvicina un’altra figura umana, l’Analfabeta Funzionale, che li guarda e dice con sicurezza: “Ciao a tutti, ho sentito le vostre opinioni, ma per me 1+1=58!”

Robot e Umano insieme: “Ma in che base conti?”

Analfabeta Funzionale: “La mia, che ovviamente è come la vostra ma non mainstream.”

Robot e Umano guardano l’Analfabeta Funzionale:”Aspetta, non abbiamo capito. Comunque ti stai sbagliando perché né in decimale né in binario 1+2=58!”

Analfabeta Funzionale: “È la mia opinione e quindi dovete rispettarla, non potete togliermi la libertà e controllarmi.”

Robot: “Ma la matematica non ha niente a che fare con la libertà di opinione.”

Analfabeta Funzionale: “E chi lo ha detto?”

Umano: “Non serve dirlo, chiunque si metta a studiarla non può che rendersene conto.”

Analfabeta Funzionale: “A me non interessa studiare la matematica, ad anche se non la conosco, nessuno mi può impedire di esprimere le mie opinioni a riguardo.”

Umano: “Stai scherzando?”

Analfabeta Funzionale: “No! Sono serio, per me 1+2=58!”

Umano: “Ma non ti stai basando su nessuna base matematica e scientifica, vero?”

Analfabeta Funzionale: “Esatto la mia opinione scientifica è contro il sistema, prima o poi qualcuno mi darà ragione! Lo griderò al vento e lo scriverò ovunque finché sui libri di scuola non ci sarà più la matematica, che tanto non serve a nulla!”

Robot e Umano, sorridendo, prendono a sprangate l’Analfabeta Funzionale lasciandolo sanguinante a terra. Da quel giorno utilizzerà anche lui il sistema decimale come tutti gli esseri umani e prima di aprire bocca si informerà da fonti attendibili.

Morale della favola:
Le opinioni hanno una base.
Chi sparla a vanvera ha diritto di esprimere falsità ma deve saper accettare l’evidenza dei fatti e ritrattare, altrimenti prima poi dovrà affrontare le conseguenze dei propri errori.

La colpa dei vaccini…

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È vero, è colpa dei vaccini stessi se adesso tutti sono contro le vaccinazioni.
In particolare i vaccini hanno un’unica colpa: FUNZIONANO.
Infatti non essendo più abituati a piangere morti o invalidità per morbillo, vaiolo, difterite o poliomielite, le persone hanno dimenticato la loro reale utilità.
Dando per scontato qualcosa di guadagnato con sforzi decennali, ora per i disinformati non esiste più la possibilità di comprendere il reale rapporto tra rischi e benefici.
Ma la cosa più triste è che una crociata di bufale, false notizie ed indignazione ad ampio spettro generale, potrebbe sfociare in qualcosa di realmente pericoloso per le generazioni future e per gli immunodepressi.
E purtroppo se la gente continuerà ad agire in modo oggettivamente stupido torneremo a piangere per il lutto e per il rimorso.
Mi rendo perfettamente conto che questo discorso sia totalmente inutile, perché sono davvero davvero poche le persone che fanno il minimo sforzo di informarsi SERIAMENTE. È più semplice condividere un video che leggersi qualche fonte bibliografica, ma è anche un modo pessimo e superficiale di giocare con la vita altrui.
Approfondimenti:
Articolo (estremamente dettagliato e ricco di fonti): InfoVac.ch Efficacia Vaccini
Video Facebook (ironico), per lasciarvi con un sorriso e magari la voglia di informarvi:

Repost da “Non si sevizia un Paperino

Pensavo di scrivere un articolo a riguardo, ma grazie al cielo ci sono altre persone che usano quel gran dono che è l’intelligenza.

non si sevizia un paperino

collodipapero

La settimana scorsa ci sono stati diversi commenti un po’ pepati perché, in un articolo che parlava di tutt’altro, abbiamo citato la questione vaccini. Se posti la parola “vaccino” su Facebook, non importa se inserita in un contenuto che verte su altri argomenti, scatenerai orde di commentatori monotematici, un po’ come se parli di veganesimo, se auguri “buon natale” sul gruppo Facebook dell’UAAR o se posti il nuovo logo della Juventus.

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