Le Condivisioni dell’Italiano Medio

20140207-022600.jpg

Leggo su Facebook post del tipo: ‘Se è vero che… Allora ...’

E poi sotto ci sono condivisioni di link dei soliti siti scandalistici, che campano con la pubblicità ed i click, pagine che nascondo il testo spezzando in in più parti, con una fila di banner con le “pubblicità” più assurde,

Ma è davvero tanto difficile, prima di condividere, fare un ricerca veloce su internet per controllare se sia una notizia vera o una bufala?

Riguardavo giorni fa su YouTube il video comico ‘Italiano Medio’ di Maccio Capatonda; forse veramente esiste una pillola IM che viene somministrata alla gente…

Perché la situazione inizia veramente a degenerare, sembra la festa dei Troll, tutti furiosi contro qualcosa, qualsiasi cosa sia va bene comunque. Uno senza leggere, senza informarsi… detto tra noi ‘a cazzo’… condivide tutto quello che vede e poi si scatenano discussioni apocalittiche con commenti furiosi e altre condivisioni selvagge.

Ormai basta scrivere qualcosa di scioccante e plausibile, mettere una foto carina, pubblicare e nel giro di qualche giorno la notizia, no anzi, il gossip, prende piede, si aprono gruppi, petizioni e magari nel giro di qualche settimana si arriva alle manifestazioni… Basate su cosa? …sul nulla.

Se ti viene il dubbio che non sia vero… Informati, sciogli il dubbio, fai chiarezza, poi se lo ritieni utile condividi.

Non fai un favore al mondo condividendo menzogne e mezze verità.

Lo so è semplice cliccare su condividi e delegare agli altri il compito di verificare.

È questo il motivo per cui in Italia le cose vanno come vanno. Perché l’italiano medio fa la stessa cosa con le elezioni politiche. Non si informa, lascia che siano le notizie imposte dai media,vere o false che siano, a controllare le sue scelte.

Se non sai controllare e filtrare la comunicazione non puoi neanche sapere cosa significhi scegliere liberamente.

Forse è il caso di svegliarsi, che ne dici?

Pubblicità

Due Passi oltre la Libertà

20140129-013607.jpg

Chiedi a 10 persone cosa sia per loro la libertà e otterrai 20 risposte diverse, metti insieme queste 20 risposte e l’unica cosa che otterrai sarà confusione e conflitto.

Chiedi alle stesse persone cosa pensano della libertà e tutti ne parleranno con entusiasmo, poi mostra le risposte date dagli altri e scoprirai che quasi nessuno riuscirà a capire che hanno avuto origine dalla stessa domanda a cui loro avevano risposto.

Perché la libertà non è una sensazione, non è un’emozione, non è propriamente un valore, è una costruzione di concetti ed idee non sempre coerenti, è una credenza contestuale che non si basa su fondamenti stabili. Per alcuni è una semplice idea, per altri può arrivare ad essere una droga.

Eppure per arrivare a sentirsi liberi, senza controindicazioni, è necessari andare oltre l’idea di libertà, buttare giù il muro che ci impedisce di vedere la nostra realtà e togliersi la maschera che falsa il modo in cui la esprimiamo.

Per costruire un sistema di valutazione che permetta di  scegliere liberamente il benessere proprio e del prossimo, è necessario abbattere preconcetti, risolvere conflitti tra i valori, scoprire i bisogni inconsci e ricostruire una bilancia che sappia soppesare le scelte in modo funzionale.

E anche se sembrerà strano esistono 2 modi eccellenti per rimuovere blocchi dare vita al cambiamento:

Il Dubbio e il Dolore.

Usati come strumenti, in modo mirato e calibrato sono la leva più potente per smuovere la situazione, dopo aver messo in luce la realtà interiore è il momento di usare le armi del successo:

Certezza e Piacere.

I primi danno vita la movimento, i secondi proiettano verso la metà, ciò che rimane è trovare gli strumenti per tracciare il percorso:

Coerenza, Fiducia, Gratitudine, Compassione e Consapevolezza

E se in una giornata intensa e fuori dalla norma una persona riuscisse ad aprire gli occhi?
Non sarebbe un inizio, un grande inizio?

E se poi in un weekend, concentrata al 100% su stessa, quella persone ora ad occhi aperti imparasse come vivere nel presente, sapendo come costruirsi la propria e innegabile libertà, in armonia con gli affetti, il denaro, le responsabilità, i propri desideri e la spiritualità?

A volte le cose che a prima vista sembrano scontate poi si rivelano complesse ed articolate, e a quel punto pensando a quanto sia complicata la situazione si rischia di non notare le semplici soluzioni che l’universo ci regala.

Lo abbiamo provato sulla nostra pelle, lo abbiamo fatto in passato ed ora il momento di riprendere a dare uno schiaffo alla realtà distorta e guidare le persone a credere che la vita può essere semplicemente migliore.

Ed ora mentre mi preparo a condividere il percorso che va oltre la libertà, ti saluto, ti auguro ogni bene e aspetto che anche tu decida di andare avanti. Ora, adesso, in questo momento.

Le sfaccettature del Perdono

20140118-121310.jpg

Si può chiedere scusa ad una persona dopo aver creato un disagio, un fastidio, un dolore… E la persona ferita può perdonare. A volte non serve neanche attendere che le scuse vengano formulate, altre volte pare non ci sia speranza di ottenere il perdono.

Dove è il livello del perdono?
Dipende dal tipo di danno o dalla qualità delle scuse?
Dalla rabbia e dal dolore provati da chi ha subito?
È forse nel mezzo?

E chi ha da guadagnare nel perdono, a livello emozionale, Karmico, ed in modo indiretto in salute?
Chi ottiene il perdono o chi perdona?

Se hai fatto un danno l’unica persona che può lasciare andare i sensi di colpa sei tu stesso, sei tu stesso che devi perdonarti. Ma i sensi di colpa sono un riflesso del dolore reale arrecato. Il perdono è personale, può essere forse incentivato dall’esterno, si può accompagnare per mano la persona a rivedere la sua realtà e a perdonare, ma in ogni caso è una scelta personale.

Se hai subito un danno, il perdono è ancora più importante, per te stesso, per rimuovere una sofferenza subita, accettandola, altrimenti rimarrà nascosta tra le emozioni e continuerà a far danni. Il perdono è una propria responsabilità, è la liberazione più grande.
Non significa dimenticare o diventare una vittima. Vuol dire non permettere alla propria rabbia, al risentimento, alla vendetta, di corrodere quanto di buono abbiamo in noi.

Il perdono ha sempre un valore più grande per chi ha subito. Chi chiede perdono potrà guarire del riflesso del dolore che ha inflitto, chi perdona può guarire il proprio dolore intero.

Eppure spesso troviamo difficile perdonare, magari ci convinciamo di aver perdonato invece abbiamo solo represso, lontano dagli occhi della nostra mente, ciò che ci fa male.
La soglia del perdono non ha un livello fisso per nessun essere umano, ognuno per le esperienze vissute, l’educazione, la religione e i propri giudizi crea una base su cui si poggerà il perdono, questa base potrà variare nel tempo al mutare della propria consapevolezza riguardo alle emozioni, ai giudizi e alle esperienze. Ma su questa base si poggia un altro ostacolo da superare per poter perdonare completamente, un ostacolo che noi stessi poniamo, e questo vuol dire che allo stesso modo potremo rimuoverlo: è l’idea che abbiamo del torto subito, in piccola parte la nostra mente la misura nel tipo di affronto, una parte maggiore riguarda le emozioni che questo danno ha colpito ed i bisogni che ha creato, ma la parte che influisce in modo più imponente sulla nostra idea del torto è chi lo ha commesso. Alcuni eventi negativi commessi da sconosciuti ci lasciano indifferenti, lo stesso evento causato da una persona che amiamo ci ferisce profondamente. No, mi correggo, non è l’evento o la persona che ci ferisce, siamo noi che ci lasciamo ferire dall’idea che ci siamo fatti.

L’universo ci spinge sempre avanti, ogni giorno nella vita sociale affrontiamo eventi che per noi hanno valenze più o meno positive. Siamo noi che decidiamo cosa prendere dalla realtà. Siamo noi che possiamo lasciare il dolore che ci portiamo sulla schiena, quel dolore che magari crediamo di aver perdonato, ma che invece ci siamo buttati alle spalle, e lì è rimasto.

Il perdono è come togliersi uno zaino dalle spalle, svuotarne il contenuto, ritrovare qualcosa di utile, sorprendersi nella quantità di schifezze da buttare, fare pulizia, e ripartire più leggeri e sorridenti.

Per i cattolici che a Messa danno la pace, questa domenica perdonate anche qualcuno che non sia uno sconosciuto, lasciate che ci sia pace vera, date il perdono.

Per Buddisti ricordate il distacco, lasciate che la rabbia scivoli via come un’onda sugli scogli, ricordate la compassione, il perdono è un passo verso l’illuminazione.

Per tutti che abbiate o meno una fede, ricordate sempre in ogni istante che siete voi a gestire le vostre emozioni, il perdono è il modo per riprenderne il controllo.

E quando si parla di perdono non si può evitare di toccare l’amore, perché semplicemente il perdono è uno degli ingredienti dell’Amore.

Discriminando la Discriminazione

Esistono parole che portano alla mente pensieri terribili, se parliamo di discriminazione il collegamento al razzismo è rapido e veloce, oltre quella razziale poi ci sono le discriminazioni sessuali e di fede. Si può con certezza dire che discriminare abbia oggi un significato negativo…

Ma NON è vero! Perché discriminare significa dividere e separare in senso generale e ogni essere vivente per sopravvivere sceglie discriminando il proprio cibo ed i posti dove vivere, ogni volta che tu vai al supermercato discrimini alcuni prodotti: lasci quelli che non sono adatti e prendi quelli utili.

NON è la discriminazione ad essere sbagliata, è ciò che si discrimina il punto focale tra giusto e sbagliato.

L’etnia non dipende da una decisione o da un costrutto precedente, ciò che dovremmo, anzi che dobbiamo discriminare sono i comportamenti! Non importa chi sia la persona, in cosa creda o da dove venga, ciò che è essenziale nella vita sociale è il modo in cui si agisce: se ti comporti in modo adeguato, se sei utile alla società, se sei responsabile ed hai a cuore la tua vita e quella di chi ti circonda hai OGNI diritto.

Se tu fossi il mio vicino di casa, con il mio stesso fenotipo e la mia stessa confessione religiosa, ma ti comportassi in modo stupido, irresponsabile e dannoso per te e gli altri… Allora, mi dispiace ma nei miei confronti hai perso ogni diritto, semplicemente perché non hai rispettato i tuoi doveri.

Eppure si ha paura a discriminare, lo si fa di nascosto o a sproposito, è necessario che ognuno inizi a separare i comportamenti produttivi ed utili sia a livello personale che sociale, da quelli dannoso e velenosi.

Non ti discriminerò mai per il colore della tua pelle, per il tuo Dio o per il fatto che sei nato con il cromosoma Y o meno; ma se ti comporti da stronzo puoi iniziare subito ad andare a fanculo! Non importi chi sei, è ciò che fai che garantisce i tuoi diritti.

No doveri, no diritti. Semplice.

Niente regali immeritati, se ti guardi intorno scoprirai individui che hanno ciò che non si meritano, pensioni d’oro, poltronissime, rimborsi scandalosi…

Ogni tanto mi capita di sentire che in una tale società hanno assunto donne o persone di diversa etnia per dimostrare l’apertura ed i pari diritti.

Cazzate! Il posto di lavoro va guadagnato in base alle proprie capacità, chissene frega se lo staff direttivo è composto da uomini, donne, omosessuali, caucasici, africani o asiatici. La discriminante è la CAPACITÀ!!!

Se sei l’unico di diversa etnia, religione, sesso nella società ma non fai il tuo dovere c’è un problema ENORME! Significa che non si sta discriminando per capacità e abilità ma per etnia, fede o sesso.

Si dice che chiunque possa fare qualsiasi cosa… Non è completamente corretto.

Se non sai cosa sia un indice di correlazione Chi Quadro o il Test T di Student  non puoi occuparti di statistica.
Se non sai la differenza tra il tasto invio e la barra spaziatrice non puoi neanche pensare di sviluppare un’applicazione informatica.
Se non sai parlare italiano non puoi insegnare lettere in una scuola italiana.

Se studi, ti informi e ti SVEGLI allora avrai il diritto di essere e fare ciò vuoi.

Semplice.

Ti formi, segui le regole, ti guadagni i diritti e ti godi la vita.

È semplice.
Semplice se ti dai una mossa, altrimenti buonanotte e sogni d’oro, continua pure a dormire e stai tranquillo, i tuoi diritti non verranno sprecati, se li guadagnerà chi sta svolgendo i tuoi doveri, quelli che tralasci lamentandoti e cazzeggiando.
I doveri sono l’altra faccia della medaglia. E come ogni moneta più ne hai più sei ricco, più doveri accetti più diritti ottieni, più diritti hai, più sei libero di vivere come preferisci.

mpvintage

Non esiste Libertà senza Responsabilità

Essere liberi… Il sogno di molti, un diritto di vita per altri, una meta irraggiungibile per altri ancora. Ma solo in pochi comprendono cosa si nasconde dietro la parola libertà.

Perché si può sentirsi liberi in tanti modi e molti purtroppo si basano sull’idea malsana della libertà che si oppone alle regole e alla responsabilità: quel tipo di libertà sconsiderata e senza fondamento che è vittima della stupidità, o per meglio dire “dei comportamenti stupidi”.

Quella è l’idea di libertà sregolata che conduce all’anarchia… Forse potrà sembrare strano, ma sono le regole che formano le basi alla libertà; e la responsabilità di creare e seguire regole giuste ed oneste è la chiave per sentirsi liberi nel mondo.

Perché forse non ci hai mai pensato ma il mondo stesso si basa sulle leggi della natura come la gravità, la termodinamica, l’entropia; la perfezione e l’armonia stessa dell’universo seguono regole chimiche, fisiche e biologiche inviolabili. Altre regole ci permettono di muoverci liberamente in città senza schiantarci con altri automobilisti, sono le regole che compongono il codice stradale, puoi metterla come vuoi, puoi credere quanto vuoi che essere liberi voglia dire vivere senza costrizioni ma se stai vivendo in questo momento il tuo corpo sta responsabilmente seguendo delle regole, stai respirando, il tuo cuore batte e migliaia di altre funzioni autonome ti tengono in vita, e tu hai la responsabilità di trovare aria da respirare, acqua da bere, cibo per nutrirti ed un posto dove riposare.

Ed è una cosa naturale seguire responsabilmente le leggi biologiche perché grazie a loro abbiamo la libertà di vivere; se poi vogliamo vivere socialmente insieme ad altri esseri umani liberi allora DOBBIAMO trovare dei canali di comunicazione comuni e seguire le regole su cui si basano il linguaggio ed il comportamento. Altrimenti gli unici risultati ottenibili sarebbero l’incomprensione ed i fraintendimenti, e non sono basi stabili per creare una relazione sociale che non giunga alla fine al dolore e alla violenza. Comunicare in modo responsabile è il primo passo verso una società consapevole, aperta e funzionale.

Ovviamente alcune regole si possono infrangere, altre ignorare, ma molte altre  vanno seguite senza eccezioni. E le due capacità che ci permettono di esercitare questa libertà decisionale, su cosa seguire o meno, sono la consapevolezza e la responsabilità.

In un mondo ordinato e responsabile la libertà diventa una realtà globale.
In un mondo mondo senza regole e senza responsabilità la libertà è di proprietà di chi detiene più potere.
In questo mondo caotico abbiamo la libertà di decidere verso quale realtà orientarci:
se decidi di non decidere e lasci ad altri il controllo, potrai essere libero solo nei tuoi sogni, e passerai la vita ad esercitare una finta libertà senza responsabilità, potrai far finta di sceglierei quale programma di propaganda vedere in tv, potrai credere di esserti reso utile condividendo sui social network post falsi che non hai mai letto a fondo e di cui non sai nulla, coltivando nel cuore l’idea di aver fatto liberamente qualcosa di buono, ma che in realtà ti hanno reso ancor più schiavo del sistema…
oppure puoi scegliere di esercitare la vera libertà, la libertà di decidere responsabilmente il futuro migliore per te e per il mondo intero.

Un passo alla volta, una parola alla volta, un gesto alla volta...

Kerry