L’integrazione culturale di massa NON ESISTE. Se fosse una capacità cognitiva e sociale umana radicata biologicamente non esisterebbero guerre ed episodi di violenza, né richieste più o meno pacifiche di indipendenza e separazione.
Il problema sono le credenze profonde, quelle idee e opinioni che attraverso l’esposizione a riferimenti irreali diventano regole di vita.
Possono riguardare tutto: lo sport, la politica o la religione. Nascono dall’incontro dell’irrazionalità e dell’influenza sociale normativa; gli esseri umani pur di far parte del sistema a cui credono di appartenere si concedono di accettare idee e cognizioni in contrasto con la propria idea di realtà e giustizia.
Tali idee non sono semplici opinioni, non sono pensieri facilmente modificabili, sono vere e proprie FEDI. Insultare il vicino per la squadra di calcio per cui tifa, uccidere un persona perché 1500 anni fa un tizio ha scritto qualcosa che nel tempo è stata maltradotta ed mal interpretata, continuare a votare dei ladri perché si simpatizza con l’idea astratta di uno schieramento politico; questi sono esempi di sospensione di un meccanismo relazionale e cognitivo: la Mentalizzazione, ovvero la capacità di attribuire agli altri stati mentali funzionali diversi dai propri.
Inoltre una FEDE è una scorciatoia per la Dissonanza Cognitiva. Ci porta facilmente a contrasti fra idee opposte, tra la realtà razionale che appare e l’idea irrazionale che nasce dalla FEDE.
Le Fedi non sono biologiche, sono un fenomeno culturale cognitivo, si basano sulle esperienze nei primi anni di vita e sul giudizio che applichiamo su quegli eventi; si basano sugli schemi, le euristiche ed i costrutti che caratterizzano la nostra personalità. Nascono da idee spesso trasmesse da persone fidate, genitori, parenti e amici, per poi corazzarsi con riferimenti irreali e tendenziosi, con frasi d’impatto che non hanno sostanza. Finendo per armarsi di pregiudizi aggressivi abbinati ad uno scotoma sociale che rende cechi alle realtà positive avverse.
L’accettazione delle differenze altrui, il rispetto incondizionato per le leggi e le regole del paese in cui ci si trova, la capacità di dialogo e la percezione del punto di vista altrui basandosi sulla conoscenza reciproca culturale e religiosa, sono le basi per una convivenza sociale funzionale, utile e felice.
Abbiamo regole di comportamento diverse ma se si infrangono volontariamente le leggi e si danneggiano altre persone, allora è necessario che la giustizia faccia il suo corso.
La fede religiosa, il colore della pelle, la cultura di origine, la dieta alimentare e l’orientamento sessuale, non sono un crimine e neanche una scusante.
Nella vita abbiamo delle priorità. Fisiologicamente necessitiamo ossigeno, acqua, cibo e riposo. Sono sufficienti per la sopravvivenza fisica ma a livello sociale abbiamo bisogno di altre emozioni e sensazioni come sicurezza, relazioni e apprezzamento. Mentre a livello sociale una cultura basata sulla saggezza deve dare sostegno ai propri membri prima di distribuire sostanze alle culture esterne.
Ed il motivo è molto semplice, se non si mantengono i residenti, che con le loro tasse mandano avanti il paese, come potrà il paese poi aiutare i profughi? Tralasciamo lo spreco di risorse a livello politico, il problema è un altro: la gestione delle risorse interne è pessima, prima si risolverà la situazione prima sarà possibile distribuire benessere a chi viene ad elemosinarlo.
E bisogna badar bene di dare l’esempio per non creare precedenti pericolosi: non possiamo permettere ad esempio agli zingari di campare a spese nostre, in campi dove tutto gli è dovuto. E non parlo dell’etnia Rom sparsa per il mondo ma degli zingari nostrani, quelli che non sono né gitani né un popolo nomade, visto che sono qui stabilmente da decenni. Sembrano pezzenti ed invece hanno decine di auto, gioielli e spesso conti bancari con centinaia di migliaia di €.
Siamo onesti ed apriamo gli occhi: chi negli anni ci ha derubato ed ha lucrato sull’intera popolazione deve pagare la giusta pena e risarcire il popolo sovrano.
Quindi il tizio che ha 24 macchine intestate, di cui una per sfuggire ad un posto di blocco accelera causando panico e morte a Roma, deve essere messo sotto controllo e tutte le sue proprietà vanno esaminate e messe al vaglio. 24 macchine e vivi in campo Rom? Ma siamo matti noi che permettiamo una tale vergognia! Iniziasse a pagare le tasse e smettesse di rubare, perché io non credo nel modo più assoluto che un ‘gitano’ senza fissa dimora abbia un’attività economica che gli permetta di acquisire e mantenere 24 auto.
La colpa principale sono le istituzioni che lo permettono, così come permettono a chi è stato parlamentare anche per una sola settimana di avere qualche migliaio di € di vitalizio.
Eppure se andiamo a vedere proprio in fondo la causa di tutto questo è del popolo, che nei decenni ha creduto e votato gli individui che come vampiri ci stanno ancora prosciugando.
Per una buona intercultura dovremmo capire quali FEDI lasciare andare e poi votare chi sta restituendo, non chi continua ad arraffare.
Io credo che sia necessario avere Compassione, Virtù e Saggezza.