La Vita, le Stagioni e la Morte.

20140221-112345.jpg

Ciò che inizia finisce…
E può iniziare qualcosa solo se esistono le condizioni per farlo.

La Fine arriva comunque, fa parte del percorso e se lascerà le basi per un nuovo Inizio allora questo non tarderà ad arrivare.

Ed io credo che questa sia una verità universale, applicabile alle giornate, alle attività, al lavoro, alle relazioni, alla vita e all’universo.

A volte le condizioni per un nuovo inizio sono parte della fine stessa: al termine di una giornata, quando il sole tramonta, inizia la notte, al termine della notte sorge di nuovo. Fine ed inizio creano una continuità persistente.

Ogni anno la vita in natura sboccia con la primavera, scoppia di energia in estate, raccoglie i frutti in autunno, si riposa e termina in inverno. E solo se le Stagioni, seppur variabili per tempo e temperatura, seguiranno il loro corso allora la natura tornerà in vita.

E questo vale tanto per le piante che per le relazioni e le attività. Se non si affrontano le varie fasi e si forza la realtà non si creeranno le basi per un nuovo inizio all’interno della stessa relazione o attività. E la fine sarà sì un passaggio ma a qualcosa di diverso. Qualcosa che dovrà iniziare con persone e idee differenti, perché le vecchie non hanno lasciato il terreno per sbocciare a nuova vita e crescere ancora. E qualcosa di nuovo in un modo o nell’altro nasce sempre.

Quando crediamo di sapere cosa stiano pensando le persone intorno a noi, e quando ci illudiamo di non sapere ciò che proviamo dentro di noi, perdiamo il controllo della vita e del tempo.

Perché l’illusione di comprendere i comportamenti degli altri, che siano clienti, fornitori, amanti, parenti o amici, credendo che pensino come noi, crea un distacco e offusca ciò che percepiamo. Vedremo solo ciò che ci appartiene e solamente ciò che vorremmo vedere. Se non chiediamo gentilmente e non ascoltiamo con attenzione, difficilmente avremo le basi per migliorare la comprensione che abbiamo del mondo esterno.

Quando poi lasciamo che la mente filtri le informazioni, nascondendole sotto montagne di obiezioni, scuse, “non so” e “non voglio sapere”… Ciò che otteniamo è di procrastinare e rinviare la realtà delle nostre emozioni.

E se non sappiamo cosa proviamo, se non sappiamo cosa vogliamo e crediamo erroneamente di sapere con esattezza cosa stiano pensando le persone con cui abbiamo una relazione, che sia affettiva o emozionale, allora non saremo mai in grado di avvertire la variazione, l’onda, lo scorrere delle stagioni, degli alti e bassi, dei momenti in cui è necessario fermarsi e riposare, e dei momenti in cui è fondamentale decidere di fare un passo avanti.

Che tu ne sia consapevole o meno, il mondo continua a girare, le cose cambiano, e tu volente o nolente devi seguirne il ritmo. Lo puoi fare faticando, arrancando e sbandando… Oppure puoi aprire gli occhi, guardare dentro e fuori di te, avanzare nei vari periodi della vita con leggerezza e fiducia, sintonizzando il tuo ritmo con quello del mondo che ti circonda.

Così da apprezzare le novità, le attività, i frutti del lavoro ed il meritato riposo.

Ascoltarsi senza ingannarsi…
Chiedere senza illudersi…
Lasciandosi andare al mutare tempo, senza contrasti ma con consapevolezza.
Solo così dalla morte apparente può rinascere la nuova vita.

Pubblicità

La Profondità del Perdono

Dimenticare

Dimenticare non significa perdonare.

Non è il passare del tempo o l’oblio della mente…

…ad alcune persone certamente il trascorrere degli anni rende più semplice il perdono. Ma questo non toglie il peso che si è sopportato inconsciamente, che ha mutato inesorabilmente le decisioni che si sono prese.

Perché se tutti noi esseri umani ci basiamo su riferimenti, regole e bisogni per decidere cosa sia più giusto per noi, la mancanza di perdono è un riferimento inconsapevole importante, che influirà pesantemente sull’esito delle decisioni.

Quando poi la persona da perdonare siamo noi stessi allora è assai comune dimenticare, anzi reprimere, il fatto. Rimuovendolo dall’attenzione ciò che accade è assimilabile ad una crepa, ad una spaccatura, che separa quella sezione carica di disagio dalla coscienza, lasciandola in balia delle emozioni che potrebbero risvegliarla, senza però la consapevolezza di riconoscere quei sentimenti come propri.

E quando dimentichiamo di perdonarci per ciò che abbiamo fatto ad un’altra persona, se anche lei reprime la rabbia in attesa di scuse che non arriveranno, allora la crepa scenderà in profondità nella relazione. E magari rimarrà lì sopita per anni, ma non sarà mai possibile costruire qualcosa di duraturo finché non si sarà chiesto e ottenuto il perdono.

Quando la mancanza di perdono diventa parte della routine quotidiana nelle relazioni, tra amici, familiari o tra amanti, significa che si è presa una direzione che porterà o alla spaccatura del rapporto o peggio ancora ad un abbassamento emotivo tale da inficiare anche l’espressione dei sentimenti positivi.

Credere di essere incapaci di perdonare e di chiedere scusa è un veleno, addolcito da vendetta e reso aspro dai sensi di colpa, che non ha altra cura che il perdono e la compassione.

È una scusa per nascondersi dalla realtà credendo di difendersi da fantasmi passati per lasciarsi schiacciare dal peso del proprio controllo emotivo.

E chi diventa dipendente da quel veleno rischia di contagiare o allontanare le persone vicine, perché anche se reprimerà rabbia e frustrazione, le persone care intorno a lui lo percepiranno inconsciamente.

E più lo reprimerà più lo proietterà sotto stress a chiunque sarà così sfortunato da trovarselo davanti.

E nel momento in cui sceglierà di vivere e si aprirà al perdono, potrà decidere se continuare ad avere in sé la compassione o se sarà così codardo da nascondersi ancora più in profondità.

Il punto di svolta non è chiedere scusa una volta, non è perdonare una volta sola e solo quando fa comodo…
il cambiamento profondo, radicale, illuminante si ottiene facendo propria l’idea di perdono come guarigione dell’anima.

Le Condivisioni dell’Italiano Medio

20140207-022600.jpg

Leggo su Facebook post del tipo: ‘Se è vero che… Allora ...’

E poi sotto ci sono condivisioni di link dei soliti siti scandalistici, che campano con la pubblicità ed i click, pagine che nascondo il testo spezzando in in più parti, con una fila di banner con le “pubblicità” più assurde,

Ma è davvero tanto difficile, prima di condividere, fare un ricerca veloce su internet per controllare se sia una notizia vera o una bufala?

Riguardavo giorni fa su YouTube il video comico ‘Italiano Medio’ di Maccio Capatonda; forse veramente esiste una pillola IM che viene somministrata alla gente…

Perché la situazione inizia veramente a degenerare, sembra la festa dei Troll, tutti furiosi contro qualcosa, qualsiasi cosa sia va bene comunque. Uno senza leggere, senza informarsi… detto tra noi ‘a cazzo’… condivide tutto quello che vede e poi si scatenano discussioni apocalittiche con commenti furiosi e altre condivisioni selvagge.

Ormai basta scrivere qualcosa di scioccante e plausibile, mettere una foto carina, pubblicare e nel giro di qualche giorno la notizia, no anzi, il gossip, prende piede, si aprono gruppi, petizioni e magari nel giro di qualche settimana si arriva alle manifestazioni… Basate su cosa? …sul nulla.

Se ti viene il dubbio che non sia vero… Informati, sciogli il dubbio, fai chiarezza, poi se lo ritieni utile condividi.

Non fai un favore al mondo condividendo menzogne e mezze verità.

Lo so è semplice cliccare su condividi e delegare agli altri il compito di verificare.

È questo il motivo per cui in Italia le cose vanno come vanno. Perché l’italiano medio fa la stessa cosa con le elezioni politiche. Non si informa, lascia che siano le notizie imposte dai media,vere o false che siano, a controllare le sue scelte.

Se non sai controllare e filtrare la comunicazione non puoi neanche sapere cosa significhi scegliere liberamente.

Forse è il caso di svegliarsi, che ne dici?

F.U.D.

20140203-032418.jpg

Fear Uncertainty Doubt
Paura Incertezza Dubbio

È una strategia inventata da IBM più di vent’anni fa per allontanare i clienti dagli altri marchi (per lo più Apple), raccontando attraverso annunci e giornalisti pagati, bugie costruite per instillare FUD.

Fear – Paura – che il prodotto concorrente non fosse adatto o buono

Uncertainty – Incertezza – riguardo la scelta di cambiare marchio/fornitore

Doubt – Dubbio – che gli annunci dei concorrenti fossero falsi.

Era una strategia usata in un mercato in trasformazione per tentare il possibile, in modo deprecabile e scorretto, per mantenere i clienti senza avere un prodotto sufficientemente buono.

Ora è il modo di agire standard dei partiti. Ogni volta che il Movimento 5 Stelle scopre e rende pubblica una magagna della casta, ecco che partono menzogne colossali e distorsioni della verità per creare Paura, Incertezza e Dubbio.

Perché iniziano ad avere Paura che gli tocchi veramente tornare a casa, e rimanerci.

Perché provano Incertezza sul loro futuro e non sanno più che pesci prendere.

Perché il Dubbio che li rode dentro riguarda se il loro destino li porterà in carcere o se riusciranno a sfuggire ancora alla legge.

Perché hanno capito che le cose stanno cambiando, e sta a noi attuare questo cambiamento, spingere l’Italia, parola dopo parola, gesto dopo gesto, voto dopo voto, verso la rinascita.

Parlatene ad amici, parenti, conoscenti ed estranei.
Agite, date l’esempio, siate un modello.
E quando sarà il momento votate chi sta dando tempo e vita a questo paese, e non i Ladri che stanno derubando giorno dopo giorno la linfa vitale dell’Italia.

Siate guerrieri non violenti, con onore e sincerità. Che usando la voce come un’arma sappiate sconfiggere chi uccide il popolo.

I Sorrisi Nascosti

20140202-131409.jpg

Io credo che ciò che accade, per quanto assurdo, strano o doloroso, abbia sempre un senso. Magari in modo indiretto, magari non comprensibile dal nostro punto di vista, ma se avviene intorno a noi un perché ci sarà.

Io credo che ci sia un destino e che sia legato allo stesso tempo con libero arbitrio. Ma questa è una credenza riguardo la dualità con troppi risvolti spirituali per poterla spiegare in due parole per cui la terrò in sospeso per un altro momento.

In ogni caso credo che impegnarsi a trovare l’aspetto utile negli eventi ci permetta di vivere meglio.

Non vuol dire ridere nelle disgrazie, non significa cercare qualcosa di bello nel dolore. Il punto è rendersi conto di cosa abbiamo imparato, cosa non fare ad esempio, o come prepararsi, oppure come affrontare situazioni simili in futuro.

Perché nella vita ci sono eventi che si ripropongono, mascherati in modo diverso, e che sotto sotto ci provocano le stesse emozioni e sensazioni.

La capacità di avere la lucidità ed il distacco per esaminare ed accettare una situazione, imparando da essa qualcosa di utile, è direttamente proporzionale alla qualità della vita.

E anche quando sei sommerso dal caos, se mantieni questo atteggiamento, pur avendo difficoltà a sorridere , sarai capace di cercare quel sorriso che può illuminare, fosse anche per un secondo la tua vita, e potrai sempre trovarlo intorno a te. Nascosto negli altri o nella realtà.

Perché fuori dal problema c’è sempre la soluzione. Aspetta solo che qualcuno vada raccoglierla.